Così: astrattamente…

Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.

Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci).

Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private.

Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina.

L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto:

rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni.

attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette.

dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico!

Quest’ultimo è il metodo più pericoloso.  E’ la fase più pericolosa di tutta l’operazione […]. Questo dunque è il punto, è il punto più pericoloso del metodo. Denaro di tutti i cittadini, di tutti i contribuenti, di tutti i credenti nelle diverse religioni, di tutti gli appartenenti ai diversi partiti, che invece viene destinato ad alimentare le scuole di una sola religione, di una sola setta, di un solo partito […].

Pietro Calamandrei – Bologna 1950


4 responses to “Così: astrattamente…

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  • orazio

    non conosco sto calamandrei e comunque mi sa che hai sbagliato data, 1950? o forse ho capito male, è la data di nascità di calamandrei?

    ciao orazio

    • francyval

      Purtroppo sono in tanti, anzi in troppi, a non conoscere Calamandrei: io stesso non posso certo dirmi un esperto: mi limito a qualche dato generale e ad alcune sue citazioni molto importanti soprattutto nell’ambito della questione Scuola Pubblica.
      Posso garantire comunque che non c’è nessun errore di digitazione (non nella data almeno!) e che quanto sta accadendo era stato previsto nel dettaglio da Calamandrei che a lungo ha cercato di mettere in guardia responsabili e cittadini sui rischi che l’educazione pubblica correva, corre e correrà e sulle ricadute che deriverebbero da una sua manipolazione da parte di personaggi interessati al controllo delle coscienze!

  • Riccardo Del Todesco

    Grande Calamandrei…aveva già capito tutto.
    Immagino che all’epoca il fenomeno fosse meno evidente di adesso.
    Gelmini a casa!!!
    Notte
    Riccardo

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