Un completo accantonamento dei principi cardine dello Stato di diritto

La Cassazione ha depositato le motivazioni della sentenza sui fatti accaduti a Genova nel 2001, in occasione del G8.

Denuncia i comportamenti inaccettabili di chi aveva il comando e non ha mosso un dito per fermare le violenze sui No global: “E’ fin troppo evidente che la condotta richiesta dei comandanti dei sottogruppi consisteva nel vietare al personale dipendente il compimento di atti la cui illiceità era manifesta. Denuncia le “ingiustificate vessazioni ai danni dei fermati non necessitate dai comportamenti di costoro e riferibili piuttosto alle condizioni e alle caratteristiche delle persone arrestate, tutte appartenenti all’area dei no global”. Insomma, conclude la Suprema Corte che le violenze commesse alla caserma di Bolzaneto sono state un “mero pretesto, un’occasione per dare sfogo all’impulso criminale“.

Denuncia inoltre la “assoluta percettibilità visiva e auditiva da parte di chiunque non fosse sordo e cieco”: non vi sono dunque soggetti che possano dire “io non sapevo”. Questa è stata la repressione a Genova nel 2001; ovviamente i reati sono per lo più prescritti o spariti tra le pieghe delle gerarchie.

Non dimentichiamolo. Soprattutto ora in cui qualcuno torna a parlare di “Cattivi maestri”. Ora che tra politici e magistrati si fa a gara per criminalizzare un’intera valle – la Val di Susa – ed un movimento che da 20’anni la difende. Magari accusando uno scrittore – Erri De Luca: se non lo conoscete leggete qualcosa di suo! – di incitamento alla violenza o al boicottaggio.

Riportiamo da GIAP:  Dapprima Caselli si è lamentato della prefazione di De Luca in una lettera al giornale, poi ha rilasciato un’intervista in cui agitava per l’ennesima volta lo spauracchio del terrorismo e lanciava obliqui avvertimenti agli intellettuali “cattivi”. Si riferiva non solo a De Luca, ma anche a Gianni Vattimo, filosofo recentemente “attenzionato” dalla procura per le sue simpatie No Tav. Quando De Luca gli ha risposto (“Caselli esagera”), alcune sue affermazioni sulla necessità di sabotare il TAV hanno fatto inalberare la società LTF (Lione-Torino Ferroviaria), che ha annunciato un’azione legale ai danni dello scrittore. A quel punto, il vicepresidente pidiellino del COPASIR (il comitato di controllo sui servizi segreti) ha proposto il boicottaggio dei libri di De Luca.

E ci permettiamo di consigliare Nemico Pubblico  un libro curato dal comitato No Tav Spinta dal Bass. Raccoglie diversi contributi su uno dei più emblematici casi di “mostrificazione” mediatica degli ultimi anni, quello di Marco Bruno, il “ragazzo della Pecorella”.  Contributi di Wu MingErri De LucaAscanio Celestini e Claudio Calia, nonché di svariat* attivist* No Tav. Non si trova in libreria ma per ordinarlo basta scrivere a postmaster@spintadalbass.org. Costa solo 10 euro, e aiuterete gli imputati No Tav: gli introiti del libro vanno interamente al fondo per le spese legali del movimento, che negli ultimi tempi sta subendo un giro di vite repressivo


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