Ultracorpi – ultimo (spero) atto

Eccoci qui: reduci dalla presentazione del libro Invasione negata di Angelo Tumino che, malgrado lo schieramento di ingenti (5) forze dell’ordine, ha potuto avere luogo senza che nulla lo abbia disturbato se non l’insignificanza.

Il tema clou della serata è stata l’idiozia di questi comunisti irriverenti ed antidemocratici che hanno impedito quello che avrebbe potuto essere un sano ed aperto dibattito dove si confrontavano posizioni diverse, irriducibili ma civili quali quelle di Gentilini (pro sindaco di Treviso condannato per comizi razzisti), Speranzon (assessore della provincia di Venezia che si vanta di aver promosso il referendum anti villaggio sinti a Mestre), Pietro Pazzi (storico che dice in un commento QUI da noi “l’aggettivo “italiano” mi offende […] nel logo comune di suddito di uno Stato Italiano, entità estranea ed artificiale, imposta con le armi e con la truffa, come si evvince da tutte le azione del cosidetto “Risorgimento”.”) e Claudio Saragozza (seguace di Magdi Cristiano Allam).

Insomma: con la nostra intransigenza abbiamo impedito un sano, pacato ed equilibrato confronto di idee sull’immigrazione!

Sunto dell’incontro: dopo i saluti si scopre che:

1) Gentilini e Saragozza hanno dato forfait

2) Il libro oltre all’autore l’hanno letto l’editore e (pare) il povero assessore Copparoni; degli altri i pochi che l’hanno cercato non l’hanno trovato

3) L’editore si ostina ad accusarci di aver condannato il libro senza averlo letto (quando noi abbiamo da subito e chiaramente contestato le modalità del dibattito e non il libro!)

4) L’autore parla di storia della letteratura, calcio e quant’altro lamentando la sala semivuota per colpa nostra (tra l’altro con un atteggiamento poco educato nei confronti dei presenti: ho visto relatori ben più qualificati parlare di fronte a platee ben più ridotte e non cedere minimamente sul livello della trattazione)

5) L’assessore Speranzon, in nome del libero dibattito, tenta di impedirmi di parlare continuando ad interrompermi sulle premesse della mia domanda

6) L’editore risponde alla mia domanda (che sono riuscito a porre solo dopo aver minacciato di andarmene se non mi lasciavano parlare) leggendomi la quarta di copertina che avevo già letto. La domanda era: qual’è la differenza tra “un libro tanto duro da poter sembrare volgarmente razzista” (la citazione è dalla quarta di copertina) ed un libro razzista?

7) L’autore si definisce uno scrittore di fantascienza totalmente disinteressato alla politica ed enormemente dispiaciuto per l’assenza di Gentilini (causa nostra ovviamente!) che gli avrebbe riempito la sala

8 ) A conclusione finalmente si scoprono gli altarini: il problema è che abbiamo perso la nostra italianità, il nostro orgoglio nazionale, e per questo subiamo indifferenti l’invasione degli stranieri. (moto di stizza dello “storico serenissimo” all’accenno all’italianità)

Parentesi comica: l’assessore Speranzon che afferma che la politica dovrebbe intervenire sulle differenze culturali che disturbano la popolazione rischiando di provocare spinte xenofobe. Avremmo voluto chiederli se tra questi interventi comprende anche il tentativo di bloccare con ogni mezzo la costruzione del villaggio per i Sinti di nazionalità italiana a Mestre, ma purtroppo non ne abbiamo avuto modo: l’unica possibilità sarebbe stata quella di tentare di monopolizzare il dibattito.

Unico intervento serio: dal pubblico. Qualcuno che ha letto una parte del libro ed apprezza il modo di scrivere di Tumino, gli chiede perchè, se non intende fare politica, l’abbia intitolato “L’invasione negata” e ci tenesse tanto alla presenza di Gentilini.

Sinceramente non ce l’ho fatta più, ho mollato qui e me ne sono andato. Non credo che la cosa sia proseguita, ma non me ne fregava più assolutamente nulla


17 responses to “Ultracorpi – ultimo (spero) atto

  • cecilia

    Caro amico, anch’io ero presente tra il pubblico, seduta tra i primi posti e ho assisitito alla presentazione del romanzo di Tumino dall’inizio alla fine, desiderosa di intervenire ma senza infine riuscirvi…
    così non mi resta allora che scrivere qui sul web ciò che avrei voluto dire ad alta voce in quella speciale occasione; non rinuncio ad esprimere almeno qui le mie idee al riguardo, idee che vanno contro la vostra linea di pensiero e che spero vogliate prendere in considerazione, prima di cantar vittoria…
    Un lungo commento l’ho già pubblicato sta mane sul sito di Angelo, rivolgendomi a lui direttamente e facendo riferiento proprio a voi, comunisti moglianesi, che tanto vi siete allarmati e messi in agitazione alla vigilia della presentazione, invitando i vostri compagni e concittadini a boicottare, anche attivamente, l’evento organizzato dal comune… (parole testuali scritte proprio su questo medesimo sito!). Proprio i vostri annunci poco rassicuranti, la vostra ostilità preventiva e le implacabili polemiche che avete scatenato alla vigilia della presentazione hanno suggerito alle autorità cittadine l’opportunità di far presidiare la sede onde evitare eventuali disordini e tafferugli: una misura cautelare che si è dimostrata infine eccessiva (per fortuna, per carità!) ma doverosa in casi come questo, visti i precedenti, vista l’esistenza di teste calde e facinorosi all’interno di ogni movimento estremo (estrema destra o estrema sinistra, è uguale). Si temeva che le contestazioni potessero degenerare o comunque disturbare il sereno svolgimento del dinbattito, ringraziando il cielo non ci sono stati problemi. Forse proprio perché effettivamente non vi era nulla, nessuna causa razionale tale da suscitare simili reazioni: si possono organizzare cortei e manifestazioni, che so, contro una legge ingiusta, contro la condanna a morte di un innocente, contro la distruzione di una foresta, ma… contro la presentazione di un libro?!? ancora ancora se si fosse trattato di un libello, di un manifesto politico o magari di un saggio negazionista, ma qui si tratta di un romanzo: “Invasione Negata” è una storia inventata, frutto della fantasia dell’autore, narrata in prima persona dal protagonista, a sua volta personaggio di pura fantasia. Queste cose sono state già chiarite, ma è bene ribadirle (repetita juvant) a guisa di premessa e presupposto al seguito del mio commento.

    • francyval

      Mi permetta solo di far notare che “a guisa di premessa e presupposto al seguito del mio commento” è come minimo una contraddizione in termini: o si tratta di una premessa (e presupposto) oppure è al seguito e, come nel caso a conclusione. Non è esattamente la stessa cosa!
      Ciò detto, come ho già fatto notare non una ma una dozzina di volte sia su questo sito che durante il “dibattito” seguito alla presentazione: nessuno ha organizzato alcunchè contro il libro, ma ci si è attivati contro i quattro ospiti previsti che avrebbero attratto un pubblico schierato su posizioni xenofobe per tenere un comizio xenofobo. Lo dimostra tra l’altro il fatto che l’assessore veneziano non aveva nemmeno letto il libro.
      Non dovrebbe servire ripeterlo, se solo chi parla di posizioni preconcette si fosse degnato di leggere quanto abbiamo scritto e non solo l’invito finale.
      Queste cose le ho già dette in tutte le occasioni (WEB, giornali, dal vivo alla presentazione) ed in tutti i modi, ma inutilmente, almeno per voi convinti che negare l’invasione non equivalga avere posizioni xenofobe. Questo dimostra che lei si sbaglia: repetita NON juvat, affatto!
      Ciò detto, come vede non abbiamo finora censurato nessuno, anzi a Tumino (suo fratello?) abbiamo trasferito in post commenti postati in pagine errate, ma vi prego: smettetela di apostrofarmi come “amico”. Ho dell’amicizia un concetto più sacro del vostro evidentemente e penso, contemporaneamente, che si potrebbe avere un dibattito civile anche senza essere amici. L’unico presupposto irrinunciabile è rispondere a quello che l’altro dice e non a quello che si è sentito dire che ha detto.
      Io non ho mai preso posizioni preconcette contro il libro di Tumino, lei, Tumino e l’editore, fino ad ora avete sempre preso posizioni preconcette – rasentando anche l’offesa personale! – verso le mie idee senza mai leggere ciò che ho scritto. Questo non depone a favore delle vostre posizioni ne della vostra intelligenza!

  • cecilia

    Ebbene, voi avete accusato Tumino di aver scritto e pubblicato non un innocente romanzo appartenente al genere della pura narrativa d’intrattenimento, ma un libro dai contenuti politici e a tesi razzista, quindi un testo pericoloso, suscettibile di fomentare odio e intolleranza, e come tale indegno di essere presentato, degno solo di biasimo e censura. Sto forse esagerando? Spero di sì, dal momento che voi, come la maggior parte degli astanti, ha ammesso di non aver letto l’opera e di basarsi solo sulla quarta di copertina e sulle recesioni apparse nei giornali e sul web. Ok, ci sta, uno può farsi un’idea approssimativa anche da queste fonti, dal riassunto, ma per emettere un giudizio occorre leggere e rileggere, ragionare, interpretare, e obiettivamente nessuno dei presenti poteva avere avuto il tempo materiale di farlo, anche per motivi pratici legati alla stessa disponibilità delle copie in commercio…

    • francyval

      Signora scusi la domanda: ci è o ci fa?!
      Se legge la nostra prima denuncia, potrà, ammesso che intenda cercare di comprendere, trovare la frase che qui riporto “presentare in forma di evento culturale e dibattito una iniziativa provocatoria e di chiarissimo stampo razzista che vede schierati personaggi di diversa provenienza, ma accomunati tutti dalla volontà di fomentare la paura e la diffidenza dei cittadini verso lo straniero dipinto come portatore di crimini e chissà che altro”.
      Come ho vagamente accennato ormai 50 o 60 volte, ultima alla risposta che le ho scritto 5 minuti fa, lei non sta esagerando, sta semplicemente dicendo una cosa per un’altra, come del resto ha fatto l’editore con chiaro intento offensivo e provocatorio!
      Non solo, ma il presidio delle forze dell’ordine non è stato voluto dal comune che, conoscendo la questione, non aveva motivo di avere timori (cosa confermata anche dall’assessore Copparoni), ma è stato richiesto esplicitamente dall’editore che ha fatto tutto quanto era in suo potere per montare il caso: dall’attribuirci volontà censorie nei confronti del libro, al sospettarci di possibili attività pericolose per l’incolumità di Tumino.
      Vogliamo continuare su questo piano? Intendete proseguire con questa montagna di puzzolenti insinuazioni? Credete veramente che tutto ciò possa diventare una pubblicità positiva per il libro? Vi sbagliate di grosso: state facendo la figura degli sciocchi presuntuosi, che montano il caso per farsi pubblicità e si lamentano pure dei risultati ottenuti. Potete ringraziare noi se avete avuto un pubblico ieri sera: senza le nostre contestazioni tra la tribuna ed il banco di vendita dei libri si sarebbero seduti solo parenti ed amici intimi!

  • cecilia

    Okay, ci sono, non avevo finito infatti! Ebbene, dicevo quasi nessuno aveva letto il libro per intero… tranne me! Già, proprio così, io ho avuto il privilegio di leggere tutto il romanzo una prima volta, in anteprima assoluta, in versione di bozza: ora come ora lo sto rileggendo nella versione definitiva, la quale comunque poco differisce da quella originaria. La prima impressione è stata positiva, ho subito apprezzato l’eleganza della forma, il linguaggio forbito, lo stile ricercato, le tinte forti della rappresentazione, la cruda drammaticità della trama, la sottile introspezione psicologica del protagonista-narratore, il coraggio e l’acuta, a tratti virulenta perspicacia di molte considerazioni sparse qua e la nel racconto. Un racconto immaginario, cero, ma costruito su uno sfondo, su un tema di grande attualità finalmente rappresentato e trattato in maniera inedita, raffinata ed istintiva ad un tempo, schietta e verace, senza ipocrisia, senza eufemismi ma nemmeno in modo così truce e raccapricciante, come accade in molti racconti o film che puntano tutto sull’effetto chock del sangue e della pura violenza, col gusto del macabro, del porno o del sacrilego…

    • francyval

      Mi congratulo, anche se – devo dirle la verità – in 7 anni di lettura di inediti di presentazioni di tal fatta ne ho sentite molte. Ammettiamo pure che il libro non sia razzista e sia scritto bene: farlo presentare a tre politici che non l’anno letto e che hanno chiare e pubbliche posizioni xenofobe non testimonia affatto in favore delle sue qualità di equilibrio!

  • cecilia

    Niente di tutto ciò in “Invasione negata”: l’autore narra la sua storia sotto forma di diario, il diario di un personaggio che non è certo un “uomo comune”, uno con cui il lettore possa facilmente identificarsi, se non per la situazione in cui si trova (il fatto di abitare in un condominio di periferia, in una zona ad alto tasso di presenze extracomunitarie). L’ingegnere Marco è un cinquantenne vedovo, ritiratosi dal lavoro e dalla vita sociale, distrutto dal dolore per la perdita dell’amata consorte, isolato nel suo appartamento e concentrato nei suoi ricordi, cinico osservatore dell’ambiente che lo circonda poco fuori la soglia di casa, il suo quartiere degradato, ricettacolo di criminali e sbandati, loschi figuri, trafficanti e sfruttatori, prostitute… gli capita suo malgrado di imbattersi proprio una di queste, sua vicina di casa, se ne innamora, la conosce meglio e così penetra ancor più affondo nell’abisso del male, nel senso che viene a conoscenza di ciò che sta dietro e sotto la superficie delle sue distaccate osservazioni. NOn conosce così solo la criminalità come fenomeno (ciò che appare, ciò che emerge, oggetto di studio e indagine sociologica), ma di essa come noumeno, cioé l’essenza, la radice primordiale, insita nell’animo umano, ciò che la ragione aborrisce e tende a nascondere, a negare, a esorcizzare e a sublimare con i discorsi, con la retorica, la speculazione etc.

    • francyval

      Benissimo: se avesse frequentato i salotti di Lele Mora o alcune ville sarde avrebbe (forse) colto lo stesso ambiente degradato e criminogeno, le stesse prevaricazioni basate sulla forza bruta contro la ragione ed il sentimento, lo stesso noumeno che la ragione aborrisce, perfino qualche clandestino minorenne! Certo che attribuire tutto ciò alla “perdita della nostra cultura e dell’orgoglio dell’italianità che ci spinge ad accettare passivamente l’invasione” (cito Tumino a termine presentazione) risulta più comodo, più in linea con le mode correnti e più facile da far lanciare da personaggi come quelli scelti per l’evento

  • cecilia

    Ho scritto “a guisa di premessa al seguito del mio commento” perché per l’appunto non avevo ancora finito, quello era solo l’incipit e lei si è precipitosamente intromesso per replicare…

    • francyval

      Io non mi sono precipitosamente intromesso: ho risposto ad un suo commento trovato in sospeso sul sito! Qui non è che si possa interrompere il discorso cercando di impedire di parlare come ha fatto l’assessore Speranzon com il mio intervento durante la presentazione!

  • cecilia

    In ogni caso, sia come sia, voi siete statio degli incoscenti a scrivere certe cose, a minacciare sabotaggi, a lanciare accuse di razzismo (accuse molto gravi e gravide di conseguenze non certo auspicabili per quello che doveva essere un sereno incontro e scambio culturale). Grazie alla vostra campagna terroristica ho saputo che molte persone, pur volendo partecipare, alla fine hanno rinunciato per non correre rischi! Per non parlare poi dei cartelli strappati e della serratura del centro sociale forzata dai soliti “ignoti”… tutto questo, di cui voi siete responsabili, non poteva certo incoraggiare un grande afflusso di pubblico all’evento.

    • francyval

      Ma cosa sta dicendo?! Ma si rende conto che sta lanciando accuse insensate ed ingiustificate nei confronti di chi si è limitato ad invitare a boicottare l’evento ed a partecipare in prima persona per ribattere a qualsiasi posizione razzista?!
      Si rende conto di cosa dice?!
      Non ci sarebbe stato nessun “sereno incontro e scambio culturale” se la tribuna fosse stata composta da Gentilini e Speranzon (Pazzi mi è parso molto moderato e non parlo dell’assente che non conosco). Ci sarebbe stato un vero e proprio “monobattito” xenofobo. Le ricordo che Gentilini è stato condannato per le sue posizioni razziste. E Speranzon, che alla presentazione ha detto che la politica deve intervenire per mediare sulle differenze culturali prima che possano innescare la xenofobia, si vanta di aver promosso il referendum contro il villaggio costruito a Mestre per i Sinti italiani da molte generazioni!
      Noi non abbiamo fatto nessuna “campagna terroristica”: l’editore ha lanciato anatemi come “Tumino nel mirino dei comunisti di mogliano”: noi ci presentiamo alle elezioni ed ogni domenica mattina in piazza a raccogliere firme. Terrorista sarà lei!
      Non so chi possa aver rinunciato a partecipare “per non correre rischi”, so invece di moltissima gente che non avrebbe mai pensato di partecipare ed è venuta invece solo incuriosita dalla nostra campagna
      Infine sui “cartelli strappati”. Ho già avuto modo di rispondere a Tumino: io giovedì sera ho girato per Mogliano attaccando altre locandine ed ho trovato ovunque quella della presentazione, che non h strappato e non ho visto strappare, anzi: pur senza timbro aveva tappezzato la piazza.
      Le locandine iniziali semplicemente non sono state attaccate ne distribuite perchè prevedevano la presenza di ospiti poi saltati. Non mi risulta che nessuno ne abbia staccate: semplicemente non se ne sono mai viste. Io stesso ho iniziato la polemica sulla base di un fortuito ritrovamento di un pieghevole negli uffici del Comune di Mogliano!
      Non so nulla di serrature forzate: con le associazioni di ci faccio parte utilizziamo spesso il centro Sociale per attività a favore della popolazione e l’ultima cosa che posso desiderare è un danno a questa struttura!
      Stia molto attenta a quello che dice: non può pensare che la sua stizza per quello che ritiene il capolavoro incompreso del nuovo millennio la autorizzi a sparare insinuazioni così pesanti nei confronti di chi (il sottoscritto) ha tenuto posizioni pubbliche, limpide e coerenti tra l’altro informando prontamente la stampa di quanto dichiaravo e firmando con nome, cognome, indirizzo e numero di telefono.
      Che lei (e Tumino) possiate essere contrariati dall’esito è comprensibile; che rinfacciate al paesello gretto ed ignorante di non avervi capito è ridicolo ma non perseguibile; che mi si accusi di “campagna terroristica” o peggio di atti illegali rasenta il limite della denuncia per diffamazione.
      La invito pertanto, se intende proseguire, a moderare i toni e soprattutto a soppesare molto attentamente le sue affermazioni prima di passare ill limite. Se non ritiene di essere in grado di farlo la prego di astenersi da ulteriori commenti in quanto non amo l’idea di dovermi rivolgere ad un tribunale per far tutelare il mio buon nome e la mia dignita!

  • cecilia

    …Col risultato che Angelo Tumino, unico vero genio letterario contemporaneo della nostra città, del quale cui dovremmo solo vantarci ed essere fieri, ora, visto l’ignobile trattamento ricevuto, non intende più avere nulla a che fare con i suoi concittadini. Continuiamo dunque ad onorare le glorie e i maestri del passato, come il grande Giuseppe Berto, lasciando che i geni contemporanei volgano altrove la loro attenzione.

  • Marina del CCM

    …a titolo di cronaca, vorrei far presente che il temibile Circolo dei Comunisti di Mogliano ha partecipato alla presentazione del libro con la minacciosa rappresentanza di una coppia di pensionati (Marcella e Giovanni), un “blogger d’assalto” (Francesco) ed un’innocua signora di quarantacinque anni (Marina). Ciò forse spiega perchè l’assessore Copparoni, che ben ci conosce, non avrebbe ritenuto necessario uno “spiegamento di forze dell’ordine” (ché sempre di straordinari da pagare si tratta…).

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