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Opportunisti di tutto il mondo: unitevi!

“Mi metto alla tua sinistra anche se non è facile”. Così Renzi scherza con il primo ministro greco Tsipras dal podio per la conferenza stampa dopo il bilaterale a Palazzo Chigi. “Dalle elezioni greche arriva un messaggio di speranza, il successo di Tsipras è basato sulla speranza, non sulla paura”. “Io e Tsipras vogliamo avvicinare le nuove generazioni. Ciascuno di noi nei nostri paesi deve attuare le riforme, e prendere atto delle novità che la politica economica europea sta offrendo. L’arrivo di Tsipras è una benedizione”


Borsa comunista?

Televideo RAI ore 17.16: “Seduta in fortissimo rialzo per la Borsa di Atene che ha chiuso una giornata euforica con un aumento finale dell’11% recuperando il livello pre-elettorale. […] Il balzo in avanti del listino è avvenuto anche grazie alla buona accoglienza nella City del piano greco per uscire dall’impasse sulla pretesa riscrittura di un patto sul debito.”

Ha pesato – pare – anche la garanzia che non si mangeranno i bambini!


Sarcasmo o paura?

“Promuovere la crescita sostenibile e la creazione di posti di lavoro,assicurando la responsabilità dei conti pubblici, è una sfida comune all’interno dell’Unione europea. La Commissione europea è pronta a continuare ad assistere la Grecia a ottenere questi risultati”. E ancora “Attendo di lavorare con te per il benessere della Grecia e dell’Unione europea”.

A scrivere queste rassicuranti parole ad Alexis Tsipras è il presidente della Commissione europea Juncker


Cambiare si può?

A pochi minuti dalla chiusura delle urne in Grecia, Syriza sembra avviarsi verso una vittoria netta. E’ quanto risulta dai primi exit poll.
Il partito di sinistra guidato da Alexis Tsipras avrebbe ottenuto voti per il 35,5%-39,5%.
Secondo partito sarebbe Nuova Democrazia, che si starebbe attestando tra il 23 al 27%. Terzo partito a pari merito Potami (centrosinistra) e Alba Dorata (neonazisti) tra il 6,4% e l’8%.


Buone prassi per i diritti civili

Riceviamo e diffondiamo.
Si trasmette l’invito per un incontro aperto a tutti i contatti recuperati delle associazioni LGBT e degli amministratori che più si sono contraddistinti nel territorio a tutela dei diritti civili. L’appuntamento è fissato per mercoledì 21 gennaio alle 20.30 presso il Centro Sociale di Mogliano Veneto in piazza donatori del sangue di fronte al mercato del pesce. L’incontro precederà l’adesione del Consiglio Comunale di Mogliano Veneto alla carta di intenti della rete RE.A.DY., che avverrà durante la prossima seduta dello stesso. Saranno presenti per l’occasione il Sindaco, i Capigruppo, i Consiglieri e le forze politiche della maggioranza,  a testimonianza della centralità dei diritti civili nella nostra agenda politica.
L’obbiettivo di questa riunione è infatti quello di creare una prima occasione di scambio e di confronto sulle buone prassi amministrative che si possono adottare sul tema. Qualora vi fossero gruppi, associazioni o singoli interessati ma non menzionati tra i destinatari si prega tutti di allargare l’invito a chi riterrete più utile e opportuno.

Contro chi cavalca la paura!

Riceviamo, firmiamo e diffondiamo!

La pagina per firmare è QUI

Diretta a Elena Donazzan, Assessora all’Istruzione della Regione Veneto

Questa petizione sarà consegnata a:

Elena Donazzan, Assessora all’Istruzione della Regione Veneto

DIMISSIONI

La petizione nasce dopo la lettera che l’Assessora all’Istruzione della Regione Veneto, Elena Donazzan, ha inviato ai dirigenti scolastici dopo i fatti di Parigi e dell’attentato terroristico alla sede del giornale satirico Charlie Hebdo (lettera che si può trovare sul sito web della Donazzan → http://goo.gl/57PpqL).

Nella circolare, si chiede a tutti i presidi delle scuole della Regione di far discutere di quanto accaduto, condannando non solo i fatti e chiedendo a genitori e studenti stranieri di dissociarsi, ma anche la cultura islamica, che alimenta, secondo l’Assessora, la genesi di tali attacchi terrroristici.

Non finisce qui: infatti la Donazzan afferma che tutti i terroristi sono islamici e associa, in uno status su Facebook, un atto di bullismo da parte di un quattordicenne tunisino in Veneto alla strage di Parigi.

Fare un paragone tra un gesto di bullismo e un massacro con armi da fuoco è simbolo di un becero razzismo che non possiamo accettare, specialmente se proveniente da una figura con una certa carica istituzionale. Viene da domandarsi se questo parallelo sia frutto di una strumentalizzazione cosciente dei fatti oppure da semplice ignoranza: i casi di bullismo sono diffusi in tutto il Paese, non importa l’origine culturale del ragazzo.

Inoltre, in tutta Europa crescono i fascismi e il razzismo, e un ruolo decisivo sta anche nell’educazione. La scuola deve essere un luogo laico di confronto e l’educazione dovrebbe essere multiculturale ed interculturale. L’educazione collettiva di cui si fa portavoce la Donazzan fa crescere l’odio verso chi crede in un’altra religione o è semplicemente di una cultura diversa dalla propria.

L’educazione collettiva di cui abbiamo bisogno è quella capace di rispondere con la valorizzazione positiva della diversità all’odio xenofobo che sta emergendo in tutta Europa, a causa anche delle provocazioni di soggetti come l’Assessora.
Chiediamo, con questa raccolta firme, le IMMEDIATE DIMISSIONIdell’Assessora e chiediamo a tutti i dirigenti scolastici di dissociarsi da queste parole di odio e rimandare al mittente la circolare.

 

Associazione Studenti Universitari

Il Sindacato degli Studenti


Se c’è qualcuno da cacciare sono i fascisti!

Riportiamo il comunicato del consigliere Giacomo Nilandi di Sinistra per Mogliano in merito alla provocazione fascista di questa notte ed invitiamo tutti ad essere presenti in piazza domattina alle 11.00 in segno di solidarietà verso la redazione di Charlie Hebdo ma anche delle persone amanti della pace e rispettose dei diritti, ingiustamente accomunate agli assassini che lì hanno voluto colpire.

GIU’ LE MANI DAL CENTRO ISLAMICO, FUORI I FASCISTI DALLA NOSTRA CITTA’.

La scorsa notte vi è stato un blitz intimidatorio da parte dei militanti di Forza Nuova al neo nato centro culturale Islamico “Amici della Pace” di Mogliano Veneto in via Torni. Costoro hanno appeso fuori dal centro striscioni con su scritto “Abbiamo vinto a Lepanto, vinceremo ancora, fuori l’Islam dall’Italia”, salvo poi non lasciarne traccia, mandando però le foto alle redazioni dei giornali, che puntuali sta mattina le hanno pubblicate nelle loro edizioni online.

E’ un atto grave e assolutamente inaccettabile nei contenuti e nei modi con cui è stato perpetrato ad un’associazione che fa dell’incontro interculturale e inter religioso un fattore caratterizzante del proprio agire quotidiano. Limpida prova e preziosa testimonianza di cosa sia il vero islam, forse proprio per questo Forza Nuova ha deciso di colpire loro e gli altri centri sparsi per il Veneto, perché smentiscono nei fatti la facile equazione che vuole per forza associare un’intera religione al terrorismo.

Purtroppo tali comportamenti in questi giorni non hanno riguardato solo la destra xenofoba e razzista, ma anche quella così detta “moderata” con l’Assessore Regionale Donazzan che manda a una lettera a tutti i Presidi per far sì che i genitori mussulmani prendano apertamente posizione per condannare gli attentati; oppure a livello locale le deliranti dichiarazioni dei giorni scorsi da parte di Azzolini e della Tronchin.

I veri terroristi in realtà sono quelli che utilizzano in maniera vigliacca quanto è accaduto a Parigi per fare speculazione politica sulle paure della gente normale, usando un fatto gravissimo per inquinare l’immagine di interi popoli e intere religioni, alimentando così guerre tra poveri da possibili risvolti drammatici. Irresponsabili e meschini, sembra quasi che non abbiano mai aperto un libro di storia per capire a cosa ha portato qualche decennio fa il connubio tra crisi economico- sociale e le teorie nazi- fasciste di cui loro si fanno tristemente eredi. Forse non si sono neanche resi conto di vivere nel 2015 dove la globalizzazione permette oltre al libero scambio delle merci anche la libera circolazione delle persone, che si spostano per godere a pieno del sacrosanto diritto universale alla felicità.

Se si formano delle sacche di disagio e di esclusione dal tessuto sociale che poi generano comportamenti criminali di intensità variabile, la soluzione non è quella della cacciata indiscriminata di un’intera etnia come predicano le destre reazionarie Europee, ma bensì la costruzione di meccanismi di integrazione interculturale che gettino ponti sui quali fondare un nuovo sentimento identitario, non più nazionalista ma cosmopolita.

In tal senso la nuova amministrazione considera l’esperienza del centro islamico un tesoro da valorizzare e da mettere in rete a disposizione della crescita dell’intera comunità. Per questo il centro islamico insieme al comune sta costruendo un percorso di iniziative per tutto il territorio, in cui saranno coinvolte parrocchie, scuole, associazioni e sindacati. Il culmine sarà il conferimento della cittadinanza onoraria ai figli dei migranti nati nel nostro paese, in attesa che il legislatori si esprimano in merito ad un passaggio dal criterio di assegnazione della stessa dallo ius sanguinis allo ius soli.

Rilanciamo intanto l’appuntamento di domani alle 11 in piazza Caduti, dove un gruppo di cittadini ha organizzato in maniera spontanea una manifestazione silenziosa di solidarietà verso le vittime dell’attentato di Charlie Hebdo.

Nella nostra Mogliano le porte alle diversità saranno sempre aperte, mentre le sbatteremo in faccia ai seminatori di odio. Giù le mani dal centro islamico, fuori i fascisti dalla nostra città !

 

Giacomo Nilandi

Consigliere Comunale capogruppo de La Sinistra per Mogliano.


Ma forse sono io che ho difficoltà a capire…

Mi pareva che avessero detto che il Jobs Act non comprimeva diritti ed era fatto per il lavoro…

Ora leggo su Televideo RAI le dichiarazioni del sottosegretario all’Economia, Zanetti, di Scelta Civica, a proposito dell’applicazione del Jobs Act, in risposta alle dichiarazioni del ministro Poletti secondo il quale questo non si applica alla Pubblica Amministrazione: “Trovo francamente sconcertante questo affannarsi di alcuni ministri nel negare l’applicabilità dei decreti sul lavoro al pubblico impiego […] Certi distinguo discriminano i privati ingiustamente“.

Ma quando usa i termini “discriminano” ed “ingiustamente”, si riferisce – coerentemente con le politiche del governo di cui fa parte – ad una discriminazione positiva? In altri termini: lamenta il fatto che non è giusto che i lavoratori del privato possano godere delle magnifiche sorti e progressive avviate dal Jobs Act?!

Oppure s’è lasciato sfuggire che di riffa o di raffa la fregatura è sempre per gli stessi?!


Ma come?!

L’Italia è sotto la media dei Paesi dell’Eurozona sia per il costo del lavoro orario (27,5 euro contro 28,4) sia per la retribuzione lorda oraria (19,9  euro contro 21,2). E’ quanto emerge dal rapporto Istat sulla “Struttura del costo del lavoro” nel 2012.

Ed io che avevo capito che era colpa mia….


Pane al pane

Usa,Cheney: “waterboarding non è tortura” era per convincerli a lavarsi!

La tortura – come termine – è prerogativa dei barbari, così come il rapimento! Noi civilizzati usiamo “forme di pressione” e “extraordinary rendition”, mica siamo degli incivili!